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Vaccino covid ad insegnanti in Lombardia: parte la campagna

Vaccino covid ad insegnanti in Lombardia

Vaccino covid ad insegnanti in Lombardia, è partita la campagna. Durante la prima giornata le dosi somministrate sono state superori a 5000. Per portare avanti la campagna di vaccini all’intero corpo scolastico, quindi non solo insegnanti ma anche personale ausiliario, sono stati aperti i padiglioni del Museo della scienza e della tecnologia Leonardo Da Vinci.

Vaccino covid ad insegnanti in Lombardia: parte la campagna

“Abbiamo messo a disposizione quello che avevamo. E questo rientra nella nostra missione di museo scientifico: credere nella ricerca scientifica e dare l’opportunità di comprendere come la ricerca, e le tecnologie che ne derivano, siano in grado di dare efficacia alla qualità della vita. In questo caso cercare di risolvere in fretta un problema che tutti conosciamo” ha commentato Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo della scienza e della tecnologia.

Un vero e proprio centro vaccinale che copre circa 500 somministrazioni al giorno, per un totale di 1 al minuto. All’interno ci sono 20 medici e infermieri per coprire la richiesta. Numeri che comunque potrebbero raddoppiare con più personale adisposizione ed oraridi apertura prolungati.

“La campagna andrà avanti fino al 30 aprile. Questa è una prima data ma non escludiamo che si possa anche prorogare. La macchina operativa sta andando bene. Il nostro percorso è un percorso snello, ma i passaggi sono molteplici e avevamo bisogno di uno spazio adeguato. Qui possiamo accogliere le 500 persone garantendo le distanze ed evitando gli assembramenti” ha commentato Valeria Picchi, direttore operativo del gruppo Multimedica.

Niente code o assembramenti

Ci si reca al Museonella fascia oraria indicata sul messaggio ricevuto da Regione Lombardia. Si attende il proprio turno fuori e si entra in piccoli gruppi, si prosegue quindi con una verifica dell’identità, la compiazione del modulo per l’accettazione del vaccino e un brevissimo colloquio con un medico. Pochi secondi per la somministrazione e si è liberi di andare.

Cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi

Una tendenza in crescita che fa presagire una nuova terza ondata possibile con un picco tra marzo e aprile.

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I numeri dei ricoverati, fino ad ora, erano sotto controllo. Ad un aumento dei nuovi casi corrispondeva una dimissione dei guariti e la pressione era sotto controllo. Tuttavia la tendenza ora è cambiata. Più ricoveri e molte meno dimissioni, provocano una nuova pressione.

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Gli ospedali al momento mantengono il controllo ma sono pronti a partire con un piano di riconversione di reparti in caso dovesse esserci una nuova ondata. Questa volta si tenterà di giocare d’anticipo e non arrivare al collasso.

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La terza ondata raggiungerà l’apice probabilmente tra la metà di marzo e la metà di aprile. Sperando che il piano vaccinale continui a livello sostenuto, si spera di scongiurare il peggio e salvare più vite possibile, riuscendo per l’estate a vaccinare il maggior numero di persone

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