Vaccini in Lombardia, dopo i problemi con i vaccini ecco arrivare un nuovo obiettivo da parte della regione, ovvero finire gli over 80 entro l’11 aprile, proprio dopo Pasqua. Mancano ancora circa 250 mila persone ma la regione si dice fiduciosa. Lorenzo Gubian, direttore generale di “Aria”, finirà di contattare telefonicamente gli ultimi 250 mila anziani rimasti.
Niente sms, visto gli ultimi problemi riscontrati. Gli appuntamenti verranno comunicati soltanto telefonicamente. Obiettivo è raggiungere, almeno con la prima dosa di vaccino anti Covid gli ultimi 250 mila over 80. Entro domenica 28 marzo quindi dovrebbero esser comunicati gli ultimi appuntamenti, dal 2 all’11 aprile.
“Io sono qui per vaccinare e non per sistemare la parte informatica della Regione Lombardia. Quando questa componente informatica lavorerà perfettamente, qui vaccineremo più velocemente che nel resto d’Europa” ha affermato Guido Bertolaso.
Vaccini in Lombardia: gli over 80 entro l’11 aprile
Entro l’11 aprile vaccinare, almeno con la prima dose, tutti gli over 80 presenti nella Regione Lombardia. Troppi errori, troppe interruzioni. Ora è il momento di accelerare e giungere ad immunizzare gli over 80. Gli appuntamenti vengono ora comunicati in via esclusivamente telefonica da Aria e verificati da Ats e Asst.
In Lombardia sono arrivate le dosi del vaccino Pfizer, ben 135.720, 20 mila in più rispetto ai vaccini attesi.
Scendono in campo gli ospedali privati
Per recuperare i ritardi e dare una marcia in più al piano vaccinale si ricorre agli ospedali privati. Partiti da 16, gli hub vaccinali saliranno nel corso dei prossimi giorni a 30. Multimedica, Humanitas, e Auxologico sono già scesi in campo, a breve seguirà anche al San Raffaele. Salirà il numero di vaccinazioni e il numero di immunizzati. Si spera di raggiungere 10 mila appuntamenti al giorno per raggiungere le 70 mila vaccinazioni settimanali.
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Ci si vaccina anche al museo
Per portare avanti la campagna di vaccini all’intero corpo scolastico, quindi non solo insegnanti ma anche personale ausiliario, sono stati aperti i padiglioni del Museo della scienza e della tecnologia Leonardo Da Vinci.
“Abbiamo messo a disposizione quello che avevamo. E questo rientra nella nostra missione di museo scientifico: credere nella ricerca scientifica e dare l’opportunità di comprendere come la ricerca, e le tecnologie che ne derivano, siano in grado di dare efficacia alla qualità della vita. In questo caso cercare di risolvere in fretta un problema che tutti conosciamo” ha commentato Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo della scienza e della tecnologia.
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Vaccini in azienda e in fabbrica
Le aziende sono pronte ad aprire le porte e vaccinare in massa i propri dipendentima i medici sono più cauti con l’ottimismo, intravvedendo possibili problematiche. Se fosse attuabile aiuterebbe in maniera massiccia il piano vaccinale in atto in Lombardia. Accanto agli hub e gli ospedali privati, a scendere in campo contro il Covid, ora potrebbero anche esser le aziende. Una risposta concreta all’emergenza.
“Questo protocollo è la nostra risposta operativa per contribuire concretamente al piano vaccinale, nella consapevolezza che ogni modello organizzativo è condizionato da molteplici fattori, tra cui la disponibilità di vaccino e la logistica necessaria” ha commentato Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia
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