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Produrre un video aziendale: ecco come si fa

La creazione di un video aziendale presuppone una pianificazione meticolosa e accurata, indispensabile in vista della messa a punto di un lavoro soddisfacente. I brand moderni, infatti, pretendono i più alti standard di qualità, ed è per questo che per assecondare le loro esigenze è necessario puntare sull’originalità, sulla professionalità e sulla novità. Lo scopo principale, infatti, deve essere quello di farsi notare, e mettersi in evidenza fra i competitor in maniera creativa.

La fase di ideazione

Per la produzione video Milano, dunque, è necessario prima di tutto chiedersi che tipo di messaggio si ha intenzione di comunicare e di trasmettere: per capirlo, occorre tenere conto del target di riferimento, anche per valutare se si tratterà di un video destinato a essere visualizzato su scala locale, in tutta Italia o addirittura a livello internazionale. Ecco, quindi, che si può stabilire che tipo di linguaggio risulta più adeguato, e quali sono i passi da compiere per renderlo emozionale. L’importante è fare in modo che il target a cui si mira venga coinvolto. Certo, tutto si deve adattare al budget che si ha a disposizione e che può essere impiegato per la creazione del video. A seconda delle risorse da investire, in effetti, l’entità del progetto è destinata a cambiare. Non avrebbe senso ipotizzare idee che poi non si possono concretizzare se ciò comporta uno sforamento del budget.

Dal brief allo storyboard

Prima di tutto l’incontro fra l’agenzia di videomaker Milano e il cliente permette di redigere un documento in cui vengono messi in evidenza tutti i punti più importanti necessari per la lavorazione: quali obiettivi devono essere conseguiti, in base alle richieste manifestate dal cliente, ma anche il target che il progetto mira a colpire. A seconda del tipo di lavoro che deve essere creato e tenendo conto delle necessità del cliente si procede con l’ideazione di una bozza iniziale, che permette fra l’altro di valutare se si sta lavorando nella direzione giusta o se possono servire delle modifiche in fase di progettazione. Quindi ci si può dedicare allo storyboard, che consente di creare vari bozzetti con le didascalie che segnalano i punti principali del lavoro. Per esempio, lo storyboard include non solo la composizione delle scene, ma anche la sequenza delle inquadrature che faranno parte del video.

Le riprese e il montaggio

A questo punto si può passare alla produzione vera e propria, con la realizzazione delle riprese: è il momento in cui si decide che cosa si deve girare e in che modo si procede. Tanti sono gli aspetti da prendere in considerazione in questa fase: la fotografia e le luci, per esempio, ma anche l’allestimento della scenografia, l’audio, le attrezzature utili per la ripresa video, la sala di posa e il make-up. Dopodiché arriva il momento del montaggio, che richiede anche la scelta della colonna sonora. Si tratta di una fase alquanto delicata, nel corso della quale il video in un certo senso prende vita. In particolare grazie alla colonna sonora si possono trasmettere le emozioni che il video si propone di raccontare; essa deve risultare coerente con il target che fruirà del video, il quale dovrà percepire una vicinanza ai propri valori personali.

La fase di post-produzione

Quindi giunge l’ora della post-produzione, che può contemplare l’aggiunta di elementi in grado di aumentare il livello di creatività del lavoro e le sue caratteristiche emozionali. Si tratta di dettagli tecnici quali le titolazioni creative, le grafiche in overlay, gli effetti audio, i suoni, la color correction e il voice over. Tutti questi dettagli contribuiscono alla resa finale del video aziendale, fondamentale per un marchio che si propone l’obiettivo di diffondere i propri valori e far conoscere i propri prodotti. Le immagini colpiscono l’occhio e il cervello umano più di qualunque altro contenuto: i video, insomma, rimangono impressi in maniera decisamente superiore rispetto a un testo scritto. Non è difficile intuirne il motivo: le immagini parlano attraverso un linguaggio universale, per il quale non c’è bisogno di interpreti o di traduttori, e che proprio per questo motivo può essere capito da chiunque con facilità. Lo storytelling, però, è la linea di demarcazione tra un video di successo e un prodotto non efficace.

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