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Milano rossa, gialla e verde: la proposta

Milano rossa, gialla e verde

In un costante sforzo per conciliare il divertimento notturno dei cittadini con la necessità di tutelare il riposo dei residenti, è stata presentata al Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura una proposta dai commercianti. Il Presidente di Confcommercio, Marco Barbieri, riassume l’idea principale della proposta nell’istituzione di un regolamento volto a controllare la presenza di locali nella città, suddividendola in tre zone a codice cromatico: rossa, gialla e verde. Tale proposta si pone in un quadro di attenzione alle problematiche connesse alla movida e alla sicurezza dei cittadini residenti nella zona interessata.

Milano rossa, gialla e verde

Nella prima zona, le attività commerciali sono limitate a causa della saturazione delle strade notturne. Nella seconda, invece, c’è ancora spazio per l’ottenimento di licenze d’attività, mentre nella terza l’accesso è garantito. Durante l’incontro di ieri, il Comune si è dimostrato interessato all’idea proposta da Barbieri, tuttavia è stato espresso il bisogno di valutare attentamente tutte le proposte.

All’assemblea, convocata dal prefetto Renato Saccone alle ore 11:30, hanno partecipato i vertici delle forze di polizia, l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, i funzionari comunali e le associazioni di categoria. Il problema riguardante i disordini notturni sta diventando sempre più urgente dopo la sentenza della Cassazione, che stabilisce che i residenti hanno diritto ad ottenere il risarcimento danni dai Comuni qualora questi ultimi non garantiscano il rispetto della quiete pubblica e la tutela della salute dei cittadini. Alla luce di ciò, si è massima la cautela del Comune nel valutare ogni proposta.

Secondo Barbieri, per gestire adeguatamente la situazione, è necessario istituire un regolamento comunale che limiti il numero di attività commerciali in tre distinte zone: rossa, gialla e verde. Ciò risolverebbe il problema della movida selvaggia, non tanto per quanto riguarda i dehors, ma per il fatto che molte attività superano i limiti di capienza delle zone in cui si trovano. Ad esempio, in via Lecco ci sono decisamente più di 80 attività commerciali e, nel caso in cui una di queste dovesse chiudere, non verrebbe autorizzata la riapertura di un’altra attività con capacità di pubblico superiore. Barbieri ha affermato che questa proposta ha ricevuto l’avallo dei partecipanti al tavolo, il cui feedback è stato confermato dall’assessore che ha assicurato di essere al lavoro per dare seguito alla questione.

In merito al recente Comitato sulla movida, il Municipio fa sapere che si tratta di un elenco di proposte da valutare. Inoltre, è stato discusso in modo approfondito come rendere più stringenti le norme ambientali per limitare l’apertura di nuovi locali e gestire la proliferazione dei locali negli ultimi anni. Si sta anche considerando l’implementazione di misure per limitare gli orari dei dehors dei locali, tuttavia al momento non è stata delineata una proposta concreta in termini di coprifuoco. Nel frattempo, si è deciso di intensificare i controlli sulla vendita abusiva di alcol e instaurare un più stretto rapporto tra i rappresentanti dei commercianti e le forze di polizia, in particolare nelle zone che sono maggiormente coinvolte dalla movida. Inoltre, si sta ancora discutendo l’obbligo per i locali situati nelle vie più complesse di dotarsi di “steward” per gestire le attività notturne.

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