Curiosità

Transizione ecologica: Milano tra le città con più aziende sostenibili

Resa necessaria dalle problematiche legate al surriscaldamento globale e dalle conseguenti crisi climatiche che minacciano il pianeta, la transizione ecologica sta coinvolgendo ormai un’ampia percentuale di settori in tutta Europa.

Una tendenza, quella di ripensare il sistema economico, energetico e sociale secondo logiche più sostenibili, che si sta diffondendo anche in numerose città italiane, sempre più attente alle tematiche green e al benessere degli ecosistemi.

Tra i punti di riferimenti in Italia per le realtà impegnate a livello ambientale spicca la città di Milano, che ha dimostrano di riuscire ad accogliere le aziende sostenibili offrendo un tessuto sociale, urbano e culturale particolarmente favorevole alla green economy.

Aziende e sostenibilità: la carbon neutrality per guardare a un futuro a emissioni nette zero

Piccole e medie imprese oggi guardano al futuro intervenendo sulle emissioni prodotte innanzitutto guardando alle possibilità offerte dalla compensazione, così da favorire il raggiungimento della carbon neutrality.

Al tempo stesso, è possibile intraprendere attività con cui ridurre la quantità di gas a effetto serra rilasciati nell’ambiente, per tagliare anche l’importante traguardo delle emissioni nette zero.

È possibile raggiungere l’obiettivo Net Zero soltanto adottando una condotta in grado di tenere fede all’Accordo di Parigi, il cui obiettivo è quello di mantenere il riscaldamento globale al disotto di 1,5°C rispetto al periodo preindustriale, ma anche alla Normativa europea sul clima che, in attuazione del cosiddetto Green Deal europeo, sancisce la necessità di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

Ma come si diventa carbon neutral?

Qualunque azienda che abbia come obiettivo quello di diventare carbon neutral deve prevedere un percorso che aiuti a bilanciare il quantitativo di emissioni prodotte.

Il progetto può essere condotto chiedendo l’affiancamento di realtà specializzate come Up2You, la compagnia operante su tutto il territorio nazionale con percorsi di decarbonizzazione pensati ad hoc per le aziende: scopri Up2You sul sito web ufficiale, così da individuare agevolmente il percorso più adatto per rendere green il tuo business.

Bilanciando l’impronta di carbonio aziendale è possibile beneficiare di moltissime opportunità. Non a caso, oggi il raggiungimento della carbon neutrality può essere un importante canale di sviluppo.

A testimoniarlo, il rapporto GreenItaly, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, secondo il quale le aziende che nel quinquennio 2017-2012 hanno investito sulla sostenibilità hanno registrato, nel 49% dei casi, un aumento del fatturato e nel 23% un incremento di nuove assunzioni, prevedendo altresì, per il 35% del campione, una crescita delle esportazioni verso i paesi esteri.

E la Lombardia, con Milano in testa, si conferma la regione che più di tutte punta sulla sostenibilità a livello corporate grazie a più di 90 mila aziende che hanno investito nel settore green.

Carbon neutrality: perché è importante chiedere un supporto professionale

Una realtà che conduce le aziende verso un livello di emissioni nette pari a zero si occupa innanzitutto di pianificare una strategia personalizzata, che ha inizio con il calcolo della specifica impronta di carbonio.

Naturalmente, questo vale da un lato per l’intera supply chain e dall’altro per ogni tipologia di gas a effetto serra rilasciato dalla compagnia, non soltanto dunque per l’anidride carbonica (CO₂), ma anche per tutti gli altri gas considerati nocivi per il clima. Non a caso, per l’analisi si considera sempre la cosiddetta anidride carbonica equivalente, o CO₂ eq, un valore che rappresenta il quantitativo complessivo di tutti i gas che contribuiscono all’effetto serra.

Dati alla mano, si passa quindi alla fase successiva, cioè quella relativa alla vera e propria compensazione di CO₂ eq, una procedura che si attua investendo su iniziative internazionali certificate, i cosiddetti progetti nature based, il cui obiettivo è quello di non emettere o catturare emissioni nocive.

Questi piani, in particolare, aiutano a supportare la silvicoltura, gli ecosistemi costieri, le tecnologie a sostegno delle energie rinnovabili e gli obiettivi di sviluppo sostenibile, con una procedura che, all’atto pratico, prevede che le aziende acquistino i crediti di carbonio, ovvero dei certificati, collegati alle diverse iniziative, che testimoniano la volontà della compagnia di diventare sostenibile in modo concreto.

Fondamentale, in questo senso, beneficiare del supporto professionale anche nell’ultimo step, quello della comunicazione, che permette di divulgare i risultati raggiunti e beneficiare di tutto ciò che ne consegue a livello di immagine.

Laura Cavallari

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