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Sanità a Milano: Overbooking delle Visite Mediche

La sanità a Milano è al centro di un acceso dibattito, con vari attori in contrasto riguardo alla pratica dell’overbooking nelle visite mediche specialistiche. Questa situazione è diventata ancora più complessa dopo la recente decisione del tribunale amministrativo regionale (TAR), che ha accolto il ricorso della UIL contro una delibera della Regione Lombardia.

Il contesto dell’overbooking

L’overbooking, introdotto dalla Regione Lombardia con una delibera del 26 giugno 2023, mirava a compensare le assenze dei pazienti agli appuntamenti medici. Questa pratica permetteva di superare il numero di slot disponibili per le visite giornaliere, cercando di bilanciare il 20% di appuntamenti non onorati. Tuttavia, il TAR ha stabilito che tale pratica potrebbe costringere i medici a lavorare oltre gli orari previsti dai loro contratti o a ridurre il tempo dedicato a ciascun paziente, compromettendo la qualità del servizio sanitario.

La risposta della Regione Lombardia

Nonostante la sentenza del TAR, la Regione Lombardia ha annunciato l’intenzione di rivolgersi al Consiglio di Stato per cercare di ribaltare questa decisione. L’assessorato al welfare ha precisato che la sentenza si applica solo agli specialisti ambulatoriali convenzionati, escludendo i dipendenti pubblici delle ASST, che costituiscono la maggior parte del personale sanitario.

Nuove normative e ulteriori tensioni

Ad aprile 2024, la Regione Lombardia ha introdotto la delibera 2224, che stabilisce i tempi massimi per l’esecuzione di esami e visite mediche, con l’obiettivo di aumentare la produttività e ridurre le liste d’attesa. Questa nuova regolamentazione ha suscitato ulteriore dissenso tra i medici, che ritengono che la durata di un intervento debba essere determinata dalla tipologia e complessità del caso. La UIL ha deciso di rivolgersi nuovamente al TAR per cercare di annullare queste nuove disposizioni.

Lo stato di agitazione dei medici

A maggio 2024, i medici, supportati dalla UIL, hanno dichiarato uno stato di agitazione, evidenziando come le nuove normative possano compromettere la qualità delle cure. I medici sottolineano che ogni paziente ha esigenze uniche e che il tempo necessario per un intervento non può essere rigidamente predeterminato. Essi insistono sul fatto che il cittadino non è un numero e che il medico non dovrebbe essere costretto a guardare l’orologio mentre assiste un paziente.

La battaglia per la qualità della sanità a Milano continua, con la Regione Lombardia e i sindacati in disaccordo sulle migliori pratiche per gestire le visite mediche. Mentre la Regione cerca di aumentare l’efficienza e ridurre le liste d’attesa, i medici e i sindacati lottano per garantire che la qualità delle cure non venga compromessa. Il prossimo futuro vedrà probabilmente ulteriori sviluppi legali e negoziati, nel tentativo di trovare un equilibrio tra produttività e qualità del servizio sanitario.

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