Primarie PD: Nicola Zingaretti è il nuovo segretario. È stato eletto a furor di popolo, con dei risultati schiaccianti. Il governatore della Regione Lazio è stato scelto come nuovo segretario del partito, con una vittoria schiacciante sui suoi avversari. Ha abbondantemente superato il 50% stabilito dallo Statuto per l’elezione diretta. Un tripudio di consensi che porta con sé anche una grande responsabilità. Per avere i risultati certi e finali bisognerà aspettare il pomeriggio, ma già da ieri lo stacco era più che evidente. Maurizio Martina, con il 24,5%, e Roberto Giachetti, con il 12,5% hanno telefonato al neosegretario (63%) per congratularsi, a meno di un’ora dalla chiusura delle urne.
Dopo che i dati sono stati resi pubblici, Zingaretti sale sul palco, davanti ai suoi sostenitori. Inizia così il suo primo discorso. Un discorso lungo ed articolato che prende in considerazione l’unione del Pd come partito e la sua convinzione di non essere un “capo” ma il “leader di una comunità”. Dedica la vittoria a Greta Thumberg, la ragazza svedese che lotta per la salvezza del pianeta. Parte poi con i ringraziamenti .Ringrazia i suoi sfidanti, i volontari e soprattutto i votanti. “È un risultato straordinario – commenta Nicola Zingaretti – Abbiamo vinto ancora un’altra volta. Grazie all’Italia che non si piega e non si vuole arrendere a un governo pericoloso”.
Un’affluenza che sembra esser da record, forse addirittura superiore a quella che nel 2017 confermò Matteo Renzi segretario del Pd. 1 milione e 838mila elettori votanti, di cui 1 milione e 257mila scelsero Renzi. Si attendono conferme sui numeri ma sembra che quest’anno le cifre siano addirittura maggiori.
Gianni Dal Moro, presidente della commissione Congresso del Pd, ha dichiarato “Su dati reali si può dire che è stato superato il dato del 1,7 mln di votanti”. Sullo scrutinio invece spiega: “I dati raccolti finora sono pari a circa il 10% dei voti, le operazioni riprenderanno domani mattina e per avere un quadro di almeno il 50% ci vorrà domani pomeriggio”.
Il neosegretario è stato chiaro, il Pd “ha conquistato il potere e non lo cederà tanto facilmente”. Il suo progetto è più una guida. Zingaretti non si considera un capo, ma il leader di una comunità. “unità e cambiamento” sono alla base della sua visione. Ora che sembra che l’unità sia raggiunta, bisogna ora provvedere al cambiamento.
“Basta con le alchimie della politica, con le brame di potere, con i gioco delle figurine del ‘siamo con Tizio, Caio o Sempronio’. L’agenda del nuovo Pd sarà fatta di parole nuove”. Invita gli italiani a seguire e controllare il partito: “Spalanchiamo le porte! Venite, entrate nel nostro partiti, controllateci, così sarà più facile non sbagliare di nuovo”.
La sua guida guarderà a “le stagioni più belle della nostra storia: l’Ulivo di Prodi, la nascita del Pd, l’impegno di tutti i nostri governi che ci hanno salvati dalla bancarotta”. Saprà ascoltare tutti ma decidere con la sua testa. Non ci resta che aspettare e vedere questo cambiamento prendere forma sotto la guida del nuovo segretario Pd.
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