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La Cannabis Light diventa illegale? Facciamo chiarezza sulla nuova legge

tribunale

Il cannabidiolo (CBD) continua a godere di uno status legale in Italia, mantenendosi al di fuori della lista degli stupefacenti. Tuttavia, il recente movimento del Ministero della Salute ha generato incertezze e mobilitazione nella comunità. Esaminiamo da vicino cosa significa per la cannabis light e il CBD in Italia.

La Differenza tra CBD e THC: Un Punto Chiave

Il CBD, acronimo di cannabidiolo, è un composto presente nella cannabis, ma a differenza del THC, non è psicoattivo. Invece, ha guadagnato notorietà per le sue proprietà rilassanti, antinfiammatorie e antidolorifiche. Queste caratteristiche hanno suscitato un crescente interesse nella comunità scientifica.

Anno Evento
1975 La legge 685/75 depenalizza il possesso di piccole quantità di droghe, inclusa la cannabis, per uso personale.
1990 Il DPR 309/90 distingue tra droghe leggere e pesanti, introducendo sanzioni più severe per le droghe pesanti. La cannabis rientra nella categoria delle droghe leggere.
2013 La Corte Costituzionale italiana dichiara incostituzionale l’articolo della legge che equiparava il possesso di droghe leggere a quello di droghe pesanti.
2016 La proposta di legge sulla coltivazione e l’uso personale della cannabis viene presentata al Senato, ma non viene approvata.
2017 Il tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio afferma che la coltivazione domestica di piccole quantità di cannabis è legale.
2020 Il Consiglio di Stato conferma la legalità della coltivazione di cannabis a uso personale. Tuttavia, la vendita rimane illegale.
2021 La proposta di legge per la legalizzazione della cannabis a uso ricreativo viene presentata alla Camera dei deputati, ma non viene ancora discussa.
2022 La discussione sulla legalizzazione della cannabis continua, con dibattiti politici, proposte di legge e opinioni pubbliche contrastanti. La situazione rimane fluida.

La storia della legalizzaaione della cannabis in Italia

Riconoscimento Globale e Aspettative delle Nazioni Unite

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il CBD come sostanza naturale sicura. Questo potrebbe influenzare la posizione delle Nazioni Unite sulla cannabis, ma l’Italia deve ancora dichiarare il proprio voto in merito. Le aspettative sono alte, ma la posizione italiana rimane incerta.

Il Nuovo Decreto del Ministero della Salute: Cosa Dice?

Il recente Decreto del Ministero della Salute fa riferimento alla tabella dei medicinali, specificamente quelli prescrivibili con ricetta non ripetibile. Ma cosa dice riguardo al CBD? Viene menzionato solo nelle “composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis”. Questo apre diverse interpretazioni e scenari.

“Probabilmente, molti non sanno che il TAR del Lazio, con la sentenza del 14 febbraio 2023, ha confermato la liceità dell’uso dei fiori di canapa in base alle leggi italiane ed europee. Questo allineamento alle normative è confermato anche dal TFUE e dal Reg. UE n. 220/2015, che classificano la canapa come prodotto agricolo”, spiega il consulente di Hemp Embassy CBD shop

Il Dibattito sulla Classificazione del CBD: Estratto Naturale vs. Sintetico

La scelta di classificare come stupefacente solo il CBD estratto naturalmente, escludendo il CBD sintetico, solleva domande. Il motivo di questa distinzione si basa sulla possibilità di residui di THC nei prodotti estratti naturalmente. Questo aspetto rende i farmaci a base di CBD estratto naturalmente potenzialmente stupefacenti.

La Protesta di FederCanapa e l’EIHA: Dubbi Interpretativi e Rischio per il Settore

FederCanapa e l’EIHA hanno impugnato il Decreto, sottolineando la mancanza di distinzione tra canapa industriale e stupefacente. L’inclusione degli estratti di canapa nella tabella dei medicinali solleva dubbi interpretativi che potrebbero minare le attività di estrazione legali previste dalla legge.

Cannabis Light: Confusione su Oli e Prodotti Cosmetici

La confusione si intensifica quando si tratta della cannabis light. Il Decreto sembra concentrarsi solo sugli oli a base di CBD, lasciando i fiori di canapa e i cosmetici al di fuori del suo campo d’azione. Questo ha creato incertezza e potrebbe danneggiare il settore più delle intenzioni dichiarate del Ministero della Salute.

Legalità dei Fiori di Canapa e Cosmetici al CBD

È essenziale sottolineare che il TAR del Lazio ha dichiarato legali i fiori di canapa, in conformità con le leggi italiane ed europee. I prodotti cosmetici al CBD sono regolamentati da leggi specifiche e non sono colpiti dal Decreto.

La Richiesta di Ritiro del Decreto: Le Voci di Agrinsieme e Coldiretti

Diverse associazioni agricole, tra cui Agrinsieme e Coldiretti, hanno chiesto il ritiro del Decreto. Queste voci sostengono la sicurezza globale del CBD e mettono in dubbio la necessità di limitarne l’uso senza giustificazione.

Implicazioni Economiche e Potenziale dell’Industria della CBD in Italia

Il CBD è riconosciuto come sicuro a livello globale, e la sua regolamentazione chiara potrebbe contribuire alla creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro in Italia. Tuttavia, il Decreto rischia di favorire aziende straniere a scapito di quelle italiane, sollevando questioni economiche e occupazionali cruciali.

La Speranza in un Dibattito Informato per il Futuro

In questo momento critico, è fondamentale basare le opinioni su informazioni accurate per un dialogo costruttivo. Il futuro della canapa e dei suoi derivati è un argomento che richiede un dibattito chiaro, informato e onesto per sfruttarne appieno il potenziale, che potrebbe rappresentare un’eccellenza nel Made in Italy.

In sintesi

La storia della legalizzazione della cannabis in Italia riflette una serie di evoluzioni legali, dalle prime fasi di depenalizzazione negli anni ’70 fino alle recenti discussioni sulla legalizzazione a uso ricreativo nel 2021. Nonostante alcuni progressi, la situazione attuale rimane complessa, con il futuro della cannabis ancora in fase di definizione. Il Paese affronta sfide e opportunità uniche nel bilanciare considerazioni legali, scientifiche ed economiche, delineando così una traiettoria ancora in evoluzione per la regolamentazione della cannabis in Italia.

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