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Lombardia arancione rinforzato: evitata la zona rossa

Lombardia arancione rinforzato: evitata la zona rossa

La Lombardia è arancione rinforzato, per il momento confermata la decisione di Attilio Fontana ed evitata la zona rossa. Una magra consolazione, ma fino a venerdì 12 marzo dovremmo riuscire ad evitare la zona rossa. Continuano a salire i numeri dei contagiati, dei ricoverati (anche in terapia intensiva) e scendono i numeri dei dimessi. Aumenta così la pressione sugli ospedali e i vaccini che non arrivano complicano ancora di più la situazione. Le varianti si moltiplicano e colpiscono in modo sempre più massiccio i giovani.

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Lombardia arancione rinforzato: evitata la zona rossa

Ecco quindi il motivo della decisione di Fontana, che in via preventiva giovedì 4 marzo, nel primo pomeriggio, ha messo l’intera regione in arancione rafforzato fino a domenica 14 marzo. Da quel giorno c’è ancora la seria possibilità di passare alla zona rossa, ma vediamo venerdì 12 marzo quanto sarà l’incidenza e l’Rt.

“Sapevo che il provvedimento sarebbe stato impopolare, ma tra la popolarità e la necessità di tutelare la salute dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie, ho scelto quest’ultima” ha commentato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

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“Non è stata una decisione nata dalla mia testa, ma dalla valutazione di una serie di esperti, tecnici e scienziati i quali mi hanno a prendere il provvedimento con la massima urgenza e tempestività. È emerso come questa variante del virus, che ormai in Lombardia è maggioritaria, è particolarmente aggressiva, più rapida nella diffusione e colpisce anche i giovani, che fino a pochi mesi fa erano quasi indenni. In Lombardia è successo in tante occasioni che se scuole si siano trasformate in un importante focolaio” ha commentato il sindaco di Milano Beppe Sala.

Cosa si può fare in arancione rafforzato?

La zona arancione rafforzato prevede delle misure più drastiche rispetto all’arancione, e una libertà leggermente più amplia rispetto alla zona rossa.

Come già detto i più colpiti sono genitori ed alunni, visto che sono chiusi tutti gli istituti scolastici tranne i nidi. Torna quindi la Dad e sono molti i genitori e gli alunni che sentono incombente il ricordo dell’anno precedente. Non ci si può spostare nelle seconde case, nemmeno all’interno della regione ed eliminate le visite ad amici e parenti.

I negozi restano aperti, come parrucchieri ed estetisti, ma restano chiusi nei weekend i centri commerciali. Cambia solo la modalità di fruizione dei servizi. Si potrà infatti muovere soltanto un membro del nucleo famigliare alla volta, oltre ai minori, disabili o anziani. Bar e ristoranti possono fare asporto fino alle 22.00mentre resta attiva la consegna a domicilio a qualunque orario.

I parchi restano aperti ma non è possibile fare sport o giocare all’interno.Chiudono invece tutti i luoghi di cultura, come i musei.

Resta valido come sempre il coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00 e i sistemi di protezione individuale, ovvero mascherine e distanziamento di almeno un metro.

Cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi

Una tendenza in crescita che fa presagire una nuova terza ondata possibile con un picco tra marzo e aprile. L’ipotesi è contenuta nell’ultimo report, a livello mondiale, del centro di ricerca della fondazione di Bill Gates Institute for health metrics and evaluation.

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I numeri dei ricoverati, fino ad ora, erano sotto controllo. Ad un aumento dei nuovi casi corrispondeva una dimissione dei guariti e la pressione era sotto controllo. Tuttavia la tendenza ora è cambiata. Più ricoveri e molte meno dimissioni, provocano una nuova pressione.

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Gli ospedali al momento mantengono il controllo ma sono pronti a partire con un piano di riconversione di reparti in caso dovesse esserci una nuova ondata. Questa volta si tenterà di giocare d’anticipo e non arrivare al collasso.

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La terza ondata raggiungerà l’apice probabilmente tra la metà di marzo e la metà di aprile. Sperando che il piano vaccinale continui a livello sostenuto, si spera di scongiurare il peggio e salvare più vite possibile, riuscendo per l’estate a vaccinare il maggior numero di persone.

 

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