4 Maggio Milano, inizia ufficialmente la Fase 2. In tutta Italia si riparte lentamente, con moltissima cautela, verso una ripresa totale. Certo è che il mondo è cambiato, la nostra Nazione e soprattutto la nostra città. Un 4 maggio a Milano che segna, si spera, una svolta nella lotta al Coronavirus. Sono state scelte delle date per la lenta riapertura, mirata e consapevole. Un passo alla volta, per uscire piano piano da questo lockdown. Tuttavia il 4 maggio a Milano non è un “libera tutti”, ma soltanto un piccolo spiraglio in più di libertà individuale. Le norme per prevenire il contagio e la diffusione restano valide, mascherine e guanti sono d’obbligo, e anche l’autocertificazione che è leggermente cambiata. Vediamo ora cosa si può e non si può fare e il nuovo modulo di autocertificazione e quando usarlo.
4 maggio Milano Fase 2
Ecco cosa fare e non fare
Restano in vigore molti dei divieti del Dcpm precedente, come l’uso di mascherine e guanti. Un lento, sicuro e progressivo ritorno alla normalità, seppur leggermente diversa da quella che ci ricordiamo. Dal 4 maggio sono permesse visite ai congiunti, ovvero ai parenti, e anche alle relazioni stabili come quelle con i fidanzati, con la limitazione geografica della regione di residenza. Una visita è concessa, sempre tenendo debita distanza, ma restano vietati pranzi e cene, ed assembramenti. Riaprono i parchi, ma non le aree gioco. È quindi permessa un’attività fisica individuale, come corsa, passeggiata o un giro in bici, senza il limite dei 200 metri dall’abitazione. Gli spostamenti sono quindi permessi, oltre a motivi di lavoro e salute, anche per visite ai congiunti, sport e soltanto per seguire eventuali lavori nelle seconde case. Si potrà dire addio ai propri cari, con il limite di 15 persone a defunto, sempre con mascherine e guanti, con un breve elogio funebre da svolgersi preferibilmente all’aperto.
I mezzi pubblici restano in funzione, con alcune limitazioni sul numero di persone per mezzo. Niente assembramenti nemmeno qui, sempre mascherine e guanti e la distanza di almeno un metro tra le persone. Si dovrà quindi attendere il proprio turno per salire sui mezzi, con possibili quindi prolungamenti dei viaggi e dei tempi di attesa. La collaborazione dei passeggeri e il loro buon senso sono alla base di questo nuovo modo di muoversi in città.
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